E’ la sera della semifinale di Champions League, l’Inter batte il Barcellona e vola in finale a Madrid contro il Bayern. Ma com’è possibile? L’Inter??? Nella mia vita non ho MAI visto l’Inter in finale e, da buon juventino, MAI speravo di vedere una cosa del genere!
E ora che cosa dico al buon interista Paolo, che ha già prenotato il B&B proprio nel w.e. della finale??? Sicuramente vorrà disdire la prenotazione e andarsi a godere la partita in piazza Duomo con i suoi compagni di “fede”, mentre io con i miei altri amici juventini e milanisti potrò ritrovarmi allegramente a gufare contro l’Inter!
Lascio passare qualche giorno e poi scrivo a Paolo: “ma no, dai, saltiamo il w.e. Sarà per la prossima volta. Goditi la partita…”
Lui invece è risoluto: “Andiamo lo stesso!”
E ora che scusa mi invento? Ormai ho dato la mia parola…
Le premesse non sono così entusiasmanti: pedalare il w.e. della finale, da Trento a Venezia, con un interista, ma chi me lo fa fare?!?
Ma veniamo al percorso prescelto: dopo aver pedalato l’anno scorso sulla via Claudia Augusta, dal passo Resia fino ad Ostiglia, abbiamo deciso di percorrere la variante adriatica di questa ciclabile, che si distacca a Trento per arrivare a Venezia.
Partendo da Milano la tappa di avvicinamento la facciamo in treno il venerdì pomeriggio: con cambi a Verona e Trento arriviamo in serata a Pergine Valsugana, nostro punto di partenza.
“Ma sì, in fondo sono in Veneto, quanti interisti vuoi che ci siano? Sono contento di essere qui, lontano dai possibili caroselli e dalle bandiere che sventolano dalle finestre”
I° giorno: Pergine Valsugana – S.Stefano Valdobbiadene 125 Km
Dopo un’abbondante colazione partiamo con una bella giornata di sole. “E’ lei!” dice Paolo “Potrebbe essere la giornata perfetta! Vediamo di pedalare e arrivare presto stasera: è necessaria la preparazione psicologica per l’evento!”
La giornata perfetta:
Dopo soli 7 Km, pedalando sulla bellissima ciclabile del lago di Caldonazzo, con i miei nuovi Schwalbe Marathon, buco, iniziamo bene!
La ciclabile ci accompagna fino a Primolano, dove la dobbiamo lasciare per dirigerci verso Feltre.
Dopo aver passato le famose “Scale” di Primarolo, il piccolo “Gran Premio della Montagna” della giornata, proseguiamo senza ciclabile, ma le strade sono sicure per il viaggio in bici, panoramiche e poco trafficate.
Una cosa sola mi stupisce: ma quanti interisti esistono fuori da Milano? Non ci posso credere! Ogni 100 m c’è una bandiera appesa alla finestra, e la sofferenza aumenta, vedremo stasera, forza Bayern!
Dopo aver lasciato il fiume Brenta come nostro compagno, ora costeggiamo il Piave e, dopo aver partecipato alla messa delle 16 prefestiva in una frazioncina di Valdobbiadene, arriviamo a S. Stefano, in tempo per cenare a base di carne allo spiedo, innaffiando il tutto con il famoso Prosecco di Valdobbiadene!
La serata passata a bere questo vino e davvero perfetta. Da buon juventino, assisto guardando silenziosamente la partita. Ma, come tutti sappiamo, l’Inter, ahimè, vince.
In fondo però sono contento anche io, soprattutto per Paolo e per tutti i miei amici interisti, in fondo lo meritano, dopo così tanti anni di sfottò, possono rifarsi anche loro!
II° giorno: Stefano Valdobbiadene -Venezia 110 Km
Se la tappa del giorno prima era di montagna, quella di oggi la possiamo definire di pianura/discesa: i 110 Km quasi non si sentono, il morale, poi, è alle stelle!
Alla prima edicola Paolo compra la Gazzetta, me la vedo già, bella incorniciata appesa sopra il divano di casa sua!
Scendiamo da S. Stefano Valdobbiadene per puntare verso Treviso, dove mangiamo nella piazza principale un bel panino accompagnato da una fresca birretta.
Nel pomeriggio arriviamo a Mestre e lì il paesaggio cambia repentinamente: passando dalla suggestiva campagna ci ritroviamo di colpo in mezzo a industrie e palazzoni, quindi nella meravigliosa Venezia!
Il ponte lo percorriamo nella ciclabile che altro non è che un marciapiede largo meno di un metro, delimitato a destra da un muretto e a sinistra da guardrail, no comment.
Giusto il tempo di un gelato e siamo sul treno.
Arriviamo in serata a Milano in un tripudio di bandiere e sciarpe appese alle finestre.
Va beh, lo ammetto: in fondo in questo fine settimana, oltre che cicloviaggiatore, un po’ interista mi sono sentito, ma domani sarà un altro giorno. FORZA JUVE!