Sono un romantico nostalgico, in parole povere, sono un vecchio.
Proprio per questo motivo mi piace raccontare da lontano come nascono certe avventure.
Quella di oggi, la Rando Madonna del Sasso da 300 km, organizzata dalla Nervianese, nasce con un ricordo del 2015 con Daniele: La Rando Tre Valli.
Sempre 300 km, sempre a Nerviano, sempre Nervianese.
Quel giorno, con un po’ di imprudenza e presunzione, partimmo senza luci adeguate, poca umiltà, ma tanta determinazione.
Ci sentivamo molto “filippini”, leggerissimi e velocissimi “tanto arriviamo con la luce”.
Morale, gli imprevisti sono stati parecchi (3 forature, rottura ruota, etc etc….).
Non ricordo l’ora, ma ricordo che era parecchio buio, e soprattutto, fra gli ultimi.
Fu allora che imparammo a nostre spese che il nostro motto, prima di partire, doveva sempre essere “Ultimi fra gli Ultimi” e non “Filippini fra i Filippini”.
Ed è proprio con con questo spirito che ci siamo presentati a Nerviano per questa Rando.
Alla partenza incontro parecchi amici, in particolare Fabio, che non vedo da ben 4 anni (lui si che arriverà davvero con la luce), e poi i ragazzi di Equilibrio Urbano, Claudio e Umberto che finalmente ho il piacere di conoscere di persona.
Lasciamo andare tutti e poi partiamo, con calma e senza fretta. Il Team di oggi è formato da me, Daniele, Alessandro, Fabrizio e Mattia.
Quest’ultimo è reduce da una recente e fastidiosa operazione, ma per spirito di compagnia ha voluto partecipare a tutti i costi con noi, davvero un eroe!
Cercheremo di ripagare il suo gesto cercando di proteggerlo per tutto il giorno e in tutti i modi tenendolo nella nostra “pancia”.
Siamo abituati a partire a ritmi folli e insostenibili per poi crollare nel finale, ma oggi decidiamo di continuare a crollare lo stesso nel finale, ma partendo con un ritmo più blando.
La giornata si preannuncia fredda e con meteo incerto.
La prima parte di percorso costeggia il canale Vacchelli, e la percorriamo in compagnia del mitico Lorenzo, fino al controllo di Mezzomerico al Bar Barlafuss. Il caffè e’ offerto dall’organizzazione, ma l’afflusso costante di ciclisti, fa letteralmente impazzire i simpatici gestori.
Dopo questo controllo iniziamo a fare sul serio, e subito il “Vecio” del gruppo inizia a fare la testa calda.
Alessandro, soprannominato il “Trenino Rosso”, appena si parte è sempre avanti, impossibile tenere il suo passo. Noi a distanza lo teniamo sempre sotto controllo, non lo facciamo scappare, ma che fatica.
Superiamo il bellissimo Santuario di Boca, dove raggiungiamo gli amici Maurizio e Graziano, in tandem, conosciuti alla rando da 200 di Milano, (la rando passata alla storia per essere senza risotto).
Su questa salita hanno un passo più lento, ma due parole riusciamo a farle con piacere.
Al km 93 abbiamo il controllo alla Madonna del Sasso, con una salita vera e con fondo stradale molto dissestato.
In salita incontriamo Marco e Armida in tandem, e successivamente Renato, che ci confessa essere il mentore del folto gruppo dei famigerati e temuti filippini del Team Punischer.
Ad un certo punto, riconosco persino la curva, dove nel 2015, Daniele disperato gettò via la bici nel prato dopo la terza foratura… memorabile!
Arrivati allo splendido controllo del Santuario incontriamo Sergio, Pino e Aurora.
Le Rando sono davvero speciali: condividere queste avventure permette di coltivare amicizie speciali, che nascono e si arricchiscono costantemente nel tempo, occasioni uniche!
Alla ripartenza siamo costretti ad indossare la mantella in goretex, piove. Non la toglierò più per tutto il giorno!
Ora dobbiamo costeggiare tutto il lago maggiore in senso orario. Ma quanto è lungo? non finisce davvero mai.
Solo una sosta da Mc Donald’s può tirarci su di morale.
Tutte le volte che superiamo un promontorio, si apre una nuova porzione di lago da superare, davvero alienante.
Dopo il controllo di Cannobio al km 150 superiamo Ascona, e finalmente iniziamo a tornare verso casa.
Arriviamo al controllo di Porto Valtravaglia al km 213 verso il tramonto, location stupenda vista lago.
La stanchezza inizia a farsi sentire, ma i volontari del controllo cercano di coccolarci in ogni maniera, sono davvero fantastici!
I dolori di Mattia sono sotto controllo, ma che osso duro abbiamo nel gruppo? veramente un ciclista con le “palle”.
Arriviamo con il buio al controllo di Azzate all’Accademia della Birra.
Seduti al tavolino ci divertiamo a chiedere ai ciclisti in arrivo se avessero timbrato la carta al controllo segreto. E’ stupendo vedere lo sguardo perso nel vuoto alla nostra domanda, il controllo segreto infatti non esiste, che infami che siamo.
E giunto il momento di sciogliere le redini di Alessandro, il vecio freme, non riusciamo più a tenerlo a bada, e lo lasciamo andare “Paalam Alessandro”.
Arriviamo a Nerviano fra gli ultimi, come ci eravamo prefissati, ma con il morale alto e felici, non come nel 2015.
I filippini sono già a casa, pazienza, li sfideremo di nuovo alla prossima rando, non vi temiamo: “Hanggang sa muli nating pagkikita”.
E così, concludiamo questa dura e meravigliosa Rando, con 2 graditissimi piatti di pasta, soddisfatti e felici per aver conquistato un nuovo tassello del nostro percorso.
Ci vediamo alla 400!